sabato 9 agosto 2014

Recensione CIGNI SELVATICI

Titolo: Cigni Selvatici. Tre figlie della Cina
Autore: Jung Chang
Casa Editrice: Tea
Pagine: 662
Trama:
La storia vera di "tre figlie della Cina" (l'autrice, sua madre, sua nonna) le cui vite e le cui sorti rispecchiano un secolo di storia cinese, un tempo di rivoluzioni, di tragedie e di speranze: dall'epoca dei "signori della guerra" all'occupazione giapponese e poi russa, dalla guerra civile tra i comunisti e il Kuomintang alla lunga Marcia di Mao e alla Rivoluzione Culturale. Allevata come una "Guardia rossa", Jung Chang raccoglierà infine l'eredità di dolore e di speranza di sua nonna e di sua madre, opponendosi al regime, che le deporterà i genitori in un campo di rieducazione e la esilierà ai piedi dell'Himalaya, fino all'insperata occasione di espatrio, nel 1978, verso l'Inghilterra.


La mia recensione:
Cigni Selvatici è il libro che mi ha aperto gli occhi su un mondo e una storia che non conoscevo e su cui non mi ero mai soffermata molto: quella della Cina, in particolare del periodo Maoista che sembrava aver affascinato molto l'Occidente del tempo, ma che non nascondeva il fatto che tutte le aspettative e i sogni per una vita migliore fossero stati delusi.

Questo libro ci immerge in un secolo di vita cinese attraverso la vita vera di tre donne, dalla nonna dell'autrice, concubina di un "Signore della Guerra", i cui piedi erano stati rotti e fasciati perché rimanessero piccoli secondo le usanze dell'epoca, alla madre, che partecipò alla rivoluzione comunista, fino all'autrice stessa, Guardia Rossa, cresciuta in un paese devastato dalla Rivoluzione Culturale.
L'autrice ha fatto un ottimo lavoro, raccontando con precisione e profondità le tragedie, le gioie, i sogni e le paure della sua famiglia, mentre si trovava ad affrontare le situazioni più disperate, causate da un potere che incoraggiava e appoggiava ignoranza e crudeltà, corrotto e soggetto agli interessi personali, che aveva distrutto il passato, cancellato al suono degli edifici mutilati pezzo dopo pezzo e delle pagine dei libri dati alle fiamme.

Colpisce, più di ogni altra cosa, l'assurdità del comunismo, dei dettami di Mao, che privi si qualsiasi logica politica o umana, sono stati in grado di distruggere l'intera cultura cinese nelle sue fondamenta.
L'autrice stessa nel libro dice: "Quando lessi nei Viaggi di Gulliver dell'imperatore che <<emanò un editto, imponendo a tutti i Sudditi, pena tremende Sanzioni, di rompere le Uova dal lato più piccolo>>, mi chiesi se per caso Swift non fosse stato in Cina."

Per chiunque sia interessato a conoscere la Cina e la sua storia, consiglio vivamente questo libro, che a tratti può diventare un po' pesante, ma solo per la sua mole (più di 600 pagine) e per la gravità dei fatti accaduti, tra cui le torture e le esecuzioni.
Ben scritto, gli avvenimenti storici e quelli privati vengono spiegati con chiarezza e anche chi non è molto informato può comprendere pienamente quello che accade e imparare molto sulla Cina.
Infine non si può dimenticare la vera forza di questo libro, le protagoniste, le tre donne forti che hanno saputo affrontare drammi e sofferenze inimmaginabili , e la cui storia, rappresenta un po' quella di tutti i cinesi del tempo.

Voto: 4.5/5







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