Autore: Hugh Howey
Casa Editrice: Fabbri Editori
Pagine: 552
Trama:
Cosa faresti se il mondo fuori fosse letale e l'aria che respiri potesse uccidere? Se vivessi in un luogo dove ogni nascita richiede una morte e le tue scelte possono salvare vite o distruggerle? Questo è il mondo di Wool. In un futuro apocalittico, in un paesaggio devastato e tossico, una comunità sopravvive rinchiusa in un gigantesco silo sotterraneo. Lì, uomini e donne vivono prigionieri in una società piena di regole che dovrebbero servire a proteggerli. Il rispetto delle leggi è affidato allo sceriffo Holston, un uomo lucido e malinconico che vive nel ricordo della moglie scomparsa. Dopo anni di servizio integerrimo, un giorno, a sorpresa, rompe inaspettatamente il più grande di tutti i tabù e chiede di uscire, di andare fuori, incontro alla morte. La sua fatidica decisione scatena una serie di terribili eventi. A sostituirlo è nominato un candidato improbabile, un tecnico specializzato del reparto macchine: Juliette. Ora che il silo è affidato a lei, imparerà presto a sue spese quanto il suo mondo è malato. Juliette è abituata ad aggiustare le cose e vuole vederci chiaro: com'è nato il silo? E chi ha interesse a mantenervi l'ordine, tanto da arrivare a uccidere? Forse il silo è in procinto di affrontare ciò che la storia ha lasciato solo intendere e che i suoi abitanti non hanno mai avuto il coraggio di sussurrare. Rivolta.
La mia recensione
Wool è la storia di Holston. Però è anche la storia di Jahns, di Marnes, di George, di Juliette, di Bernard, di Jimmy.
È la storia delle innumerevoli vite che si sono susseguite nel tempo, generazioni e generazioni che hanno amato, odiato, protestato, lavorato e sperato fra le mura soffocanti del silo.
Nessuno sa se il silo sia un dono di Dio o una costruzione dell'uomo, da quanto esista o perché. L'unica cosa certa è che uscire dalla sua protezione significa morte. Ecco perché è vietato chiedere di uscire fuori. Perché se lo domanderai, verrai accontentato. E morirai.
L'aria al di fuori del silo è pregna di tossine letali che uccidono dopo pochi secondi, non c'è altro che sabbia, polvere e i profili di una città lontana, relitto di una civiltà da tempo dimenticata.
Nessuno potrebbe mai neanche pensare di uscire, è un pensiero troppo pericoloso, si può rischiare di impazzire, ma qualcosa è cambiato. Lo sceriffo Holston ha chiesto di uscire, è deciso a seguire le orme della moglie, uscita tre anni prima e mai tornata. Non c'è niente che si possa fare per lui, il suo destino è segnato. Holston farà la Pulizia e poi morirà.
La Pulizia di Holston è solo l'inizio però. La sua decisione scatenerà una serie di eventi che porteranno Juliette, una ragazza del lontano reparto meccanica ai piani alti del silo, e scoprirà suo malgrado, che qualcosa di molto più pericoloso di un macchinario rotto minaccia il silo e le vite che vi sono affidate.
Ormai si sa che io adoro i post apocalittici e in qualche modo sapevo che mi sarebbe piaciuto questo romanzo.
Wool è una storia di sopravvivenza con una bellissima ambientazione, che parla di rivolta e soprattutto della ricerca della verità, che come spesso accade, è molto più complessa e difficile da accettare di quel che si pensi.
Il libro è molto bello, interessante e ben scritto. La storia scorre veloce nella prima parte, purtroppo però non succede lo stesso per la seconda, che ho trovato troppo lunga e quindi noiosa.
I fatti che accadono nella seconda metà sono troppo diluiti e ci sono capitoli interi in cui succede veramente poco. Questo ha condizionato molto il mio giudizio, perché man mano che proseguivo nella lettura, diventava sempre più difficile rimanere interessata agli eventi, nonostante dovessero ancora svelarsi alcuni misteri.
Nelle ultime pagine il ritmo riprende scorrevole e nell'insieme è stata una lettura molto positiva.
Sono però i primi capitoli quelli che raggiungono il massimo livello di questo romanzo, in cui si esprime tutta la solitudine, l'inquietudine, la sconfitta di una società arrivata al limite della propria sopravvivenza. Un punto di non ritorno. Una svolta.
I personaggi di Wool vivono rinchiusi in un silo, senza poter mai uscire, ma le mura che dovrebbero essere ormai familiari sono sempre più estranee e aliene man mano che passano gli anni, le persone vivono costantemente a contatto le une con le altre, vivendo sotto lo stesso strato di cemento, eppure non sono mai state più sole.
L'atmosfera di questo romanzo infonde quella malinconica sensazione delle cose perdute, di un passato dimenticato di cui non resta più nulla nel presente, dove è rimasto solo un grande vuoto.
Un'ottima lettura che ben si è adattata a questo cupo periodo autunnale in cui il sole non riesce a prevalere. Peccato per la seconda parte, ma è comunque consigliatissimo.
Voto: 3.5/5
Eccoci alla fine anche di questa recensione, che dovevo scrivere già da qualche giorno.
Attualmente sto leggendo Endgame, ma sto per iniziare anche La Casa di Ade che ho acquistato giovedì ed è bellissimo. Sento che mi chiama.....
Purtroppo neanche questa settimana sono stata presente, ma non per mia colpa...quindi non ci proverò più né mi riprometterò di fare più di quanto riesca onestamente. Prenderò il tempo che viene e farò del mio meglio, con calma. Niente ansie per i post in arretrato o le letture che si accumulano...I'll take it easy :)
A presto!!!

Nessuno sa se il silo sia un dono di Dio o una costruzione dell'uomo, da quanto esista o perché. L'unica cosa certa è che uscire dalla sua protezione significa morte. Ecco perché è vietato chiedere di uscire fuori. Perché se lo domanderai, verrai accontentato. E morirai.
L'aria al di fuori del silo è pregna di tossine letali che uccidono dopo pochi secondi, non c'è altro che sabbia, polvere e i profili di una città lontana, relitto di una civiltà da tempo dimenticata.
Nessuno potrebbe mai neanche pensare di uscire, è un pensiero troppo pericoloso, si può rischiare di impazzire, ma qualcosa è cambiato. Lo sceriffo Holston ha chiesto di uscire, è deciso a seguire le orme della moglie, uscita tre anni prima e mai tornata. Non c'è niente che si possa fare per lui, il suo destino è segnato. Holston farà la Pulizia e poi morirà.

Ormai si sa che io adoro i post apocalittici e in qualche modo sapevo che mi sarebbe piaciuto questo romanzo.
Wool è una storia di sopravvivenza con una bellissima ambientazione, che parla di rivolta e soprattutto della ricerca della verità, che come spesso accade, è molto più complessa e difficile da accettare di quel che si pensi.
Il libro è molto bello, interessante e ben scritto. La storia scorre veloce nella prima parte, purtroppo però non succede lo stesso per la seconda, che ho trovato troppo lunga e quindi noiosa.
I fatti che accadono nella seconda metà sono troppo diluiti e ci sono capitoli interi in cui succede veramente poco. Questo ha condizionato molto il mio giudizio, perché man mano che proseguivo nella lettura, diventava sempre più difficile rimanere interessata agli eventi, nonostante dovessero ancora svelarsi alcuni misteri.
Nelle ultime pagine il ritmo riprende scorrevole e nell'insieme è stata una lettura molto positiva.
Sono però i primi capitoli quelli che raggiungono il massimo livello di questo romanzo, in cui si esprime tutta la solitudine, l'inquietudine, la sconfitta di una società arrivata al limite della propria sopravvivenza. Un punto di non ritorno. Una svolta.
I personaggi di Wool vivono rinchiusi in un silo, senza poter mai uscire, ma le mura che dovrebbero essere ormai familiari sono sempre più estranee e aliene man mano che passano gli anni, le persone vivono costantemente a contatto le une con le altre, vivendo sotto lo stesso strato di cemento, eppure non sono mai state più sole.
L'atmosfera di questo romanzo infonde quella malinconica sensazione delle cose perdute, di un passato dimenticato di cui non resta più nulla nel presente, dove è rimasto solo un grande vuoto.
Un'ottima lettura che ben si è adattata a questo cupo periodo autunnale in cui il sole non riesce a prevalere. Peccato per la seconda parte, ma è comunque consigliatissimo.
Voto: 3.5/5
Eccoci alla fine anche di questa recensione, che dovevo scrivere già da qualche giorno.
Attualmente sto leggendo Endgame, ma sto per iniziare anche La Casa di Ade che ho acquistato giovedì ed è bellissimo. Sento che mi chiama.....
Purtroppo neanche questa settimana sono stata presente, ma non per mia colpa...quindi non ci proverò più né mi riprometterò di fare più di quanto riesca onestamente. Prenderò il tempo che viene e farò del mio meglio, con calma. Niente ansie per i post in arretrato o le letture che si accumulano...I'll take it easy :)
A presto!!!